La chiesa di San Leonardo si trova in contrada dell’Antica, un tempo facente parte del villaggio il Casale. In realtà è un complesso di due chiese sovrapposte, quella di costruzione più recente (XIX secolo) è al di sopra di quella più antica scavata nella roccia (XII-XIII sec.).
Una scalinata, sulla sinistra di S. Leonardo nuovo, conduce alla cripta-chiesa che presenta una pianta quadrangolare con soffitto sbozzato a capanna o carena. A sinistra dell’altare vi è un piccolo vano sacrestia.
Il presbiterio è percorso da subsellia (sedili in muratura) e interrotto, nella parte centrale della parete est, da un antico altare in muratura dove al di sopra è raffigurato però una tarda “Deèsis” – il Cristo con la Vergine e S. Giovanni – mentre più a destra un dipinto del ‘700 raffigura la “Buona Morte”.
L’antico blocco è nascosto da un altro altare in muratura, più grande e in stile barocco, su cui è riportato la data del 1764, anno in cui la chiesa, dopo anni di abbandono, venne riaperta al culto e intitolata a Santa Maria Mater Domini.
La chiesa così intitolata era già legata in passato alla religiosità popolare poichè si celebrava un’importante festa ogni prima domenica di Novembre, in occasione della quale si degustavano le castagne ed il vino nuovo. Alla cripta-chiesa fu innestato un nuovo corpo di fabbrica in tufo, le cui pareti sono movimentate dalla presenza di due grandi nicchie per lato, con archi a tutto sesto e culminanti con archi a sesto acuto o lanceolati (ossia a punta di lancia).
In una nicchia è posto in orizzontale, come pietra tombale, un dipinto di ispirazione bizantina, San Nicola in trono benedicente, eseguito probabilmente nel periodo angioino tra XIII-XIV secolo, forse proveniente da un’altra chiesa rupestre.
Sulla parete di fronte l’altare, una finestra guarda la gravina sul cui fondo scorre, nei periodi di grande piovosità, il torrente Lagnone.
Il contributo è di Antonella Moscarelli.