Tra l’arco ionico e l’altopiano delle Murge occidentali, si estende uno dei paesaggi più sorprendenti e meno noti d’Italia: la Terra delle Gravine. Un territorio che racconta millenni di storia scolpita nella pietra, dove la natura si è fatta architetto creando canyon profondi e tortuosi, rifugio di biodiversità e custodi di antichi insediamenti rupestri.
Qui la Puglia abbandona l’immaginario da cartolina per mostrarsi in una veste più selvaggia, misteriosa e autentica. Istituito nel 2005, il Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine è uno scrigno di oltre 28.000 ettari che abbraccia 14 comuni tra la provincia di Taranto e quella di Brindisi: Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, San Marzano di San Giuseppe, Statte e Villa Castelli.
Borghi sospesi tra terra e cielo
Ogni comune della Terra delle Gravine racconta una sfaccettatura di questo paesaggio:
Massafra, la “Tebaide d’Italia”, custodisce un patrimonio rupestre straordinario, affacciato su gravine urbane visitabili a piedi tra ponti, cripte bizantine e leggende medievali.
Laterza è un gioiello di ceramiche artistiche, forni storici e sapori autentici, tra cui spicca il celebre pane DOP cotto a legna. Un borgo dove l’artigianato e la natura convivono in perfetto equilibrio.
Martina Franca, con le sue architetture barocche, rappresenta l’eleganza nel cuore selvaggio del parco. I suoi palazzi e chiese sembrano fluttuare sopra il paesaggio ondulato delle gravine.
Grottaglie, con il quartiere delle ceramiche incastonato nella roccia, è un crocevia tra arte, tradizione e sperimentazione contemporanea.
Ginosa, che si allunga sul ciglio della gravina, alterna vicoli scavati nella roccia e affacci panoramici mozzafiato, con la possente torre del Castello normanno a vegliare sulla vallata.
Un ecosistema vivo: natura, sentieri ed emozioni
Il parco custodisce oltre 100 specie di uccelli, tra cui falchi grillai, nibbi reali e gheppi. Lungo i sentieri, capita di scorgere lepri, volpi e istrici, mentre i più attenti noteranno tracce di antichi tratturi, muretti a secco e pagliare.
Per gli amanti del trekking e del turismo lento, i percorsi sono infiniti: dalla Via delle Gravine agli itinerari ciclo-pedonali che collegano i centri storici alle aree naturali. Ma è anche una terra da gustare: qui dominano il grano duro, i pomodori appesi, le olive dolci e i formaggi a latte crudo.
Un viaggio dove il tempo si è fermato
La Terra delle Gravine è più di una meta: è un’esperienza di immersione totale. Ogni scorcio è un affresco, ogni silenzio una storia non detta. È una Puglia fuori dalle rotte turistiche, ideale per chi cerca autenticità, paesaggi che tolgono il fiato e incontri che lasciano il segno.
Per gli amanti del trekking e del turismo lento, i percorsi sono infiniti: dalla Via delle Gravine agli itinerari ciclo-pedonali che collegano i centri storici alle aree naturali. Ma è anche una terra da gustare: qui dominano il grano duro, i pomodori appesi, le olive dolci e i formaggi a latte crudo.
Un cammino sacro che attraversa la pietra: la Via Ellenica
Attraversando la Terra delle Gravine cammina lento il passo del pellegrino. La Via Ellenica del Cammino Materano, antico itinerario di fede e scoperta che collega Brindisi a Matera, tocca alcuni tra i borghi più affascinanti di questo territorio.
Il tracciato attraversa Alberobello, Martina Franca, Crispiano, Massafra, Mottola, Palagianello, Castellaneta, Laterza, Ginosa e Matera, offrendo ai camminatori un’immersione totale nella natura rupestre e nella spiritualità di luoghi senza tempo. Lungo il cammino, si incontrano muretti a secco, mandorli, antiche masserie e grotte che custodiscono memorie di santi, monaci e contadini.
Non è un semplice trekking, ma un pellegrinaggio laico nella bellezza: ogni passo porta più a fondo nella storia e nella propria interiorità. Camminare nella Terra delle Gravine è un’esperienza contemplativa e rigenerante, da vivere senza fretta, con gli occhi colmi di meraviglia. Visita il sito web del Cammino Materano – Via Ellenica.
