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Altare della Reposizione (U’ SBBULCR)

Proseguiamo il nostro percorso di avvicinamento alla Settimana Santa Ginosina, soffermando l’attenzione su un aspetto molto particolare nella tradizione del nostro territorio rupestre : U’ SBBULCR (altare della riposizione).

In pratica si tratta di una preparazione floreale a base di legumi (lenticchia – ceci – lupini) o grano (senatore cappelli – avena), i quali vengono sistemati su un letto di ovatta completamente bagnata e strizzata, ordinati in maniera certosina su piatti decorativi e vassoi.
Il procedimento vede appunto il bagno dell’ovatta in una bacinella di acqua tiepida, la stessa viene sistemata nel vassoio scelto, fino a creare una base sulla quale andremo a distendere il letto di legumi o grano; bisogna ricoprire completamente l’ovatta fino a non vedere più il colore bianco della stessa.
Ultimati questi due procedimenti, U’ Sbbulcr viene adagiato in un posto arioso e rigorosamente al buio; ogni due giorni bisogna innaffiarlo con uno spruzzino o con acqua tiepida a mo’ di pioggia. La tradizione vuole che questa preparazione venga effettuata a partire dal giovedi successivo alle ceneri, ma comunque può variare il periodo in base alla cadenza della Settimana Santa (si stimano infatti circa venti giorni per il completo germoglio); vedremo appunto germogliare il prodotto, crescendo pian piano fino a raggiungere un’altezza di venti cm circa, ed un colore rigorosamente giallo, dato dalla mancata esposizione alla luce.
Questi piatti floreali hanno, da sempre, reso ancor più particolare la nostra Settimana Santa, perché rispecchiano il periodo di preparazione alla Pasqua del Signore, avendo cura di far germogliare i legumi, così come dovrebbe essere curato il germoglio dell’amore nel nostro cuore, in maniera particolare durante la Quaresima.
Giunti, quindi al Martedì Santo, U’ Sbbulcr viene ornato con fiori di campo profumati (fresie e ranuncoli in particolare), e portato nelle Chiese di Ginosa, dove vengono allestiti gli Altari della Reposizione, per adagiarli ai piedi di Gesù Morto (in particolare in Chiesa Madre – Chiesa SS. Medici – Chiesa S. Giuseppe).
Si ricorda, infatti, che solo in questi luoghi troviamo anche l’esposizione delle statue della Passione di Cristo.
Ogni famiglia il Martedì e Mercoledì Santo, fa una specie di pellegrinaggio per portare il proprio Sbbulcr in Chiesa; mi piace anche ricordare che molti bambini, spinti dalla curiosità, ci tengono che siano loro stessi ad adagiare il dono ai piedi di Gesù.
U’ Sbbulcr resta quindi un aspetto molto importante nonché molto antico nel corollario degli eventi pasquali, e negli ultimi anni è stato riscontrato un incremento considerevole, riempiendo tutte le Chiese ginosine; anche perché poi non va dimenticato che si tratta di una preparazione assai delicata e particolare.
Questi piatti restano quindi in Chiesa fino al Sabato Santo, per poi essere ripresi dalle rispettive famiglie; infatti la tradizione vuole che siano messi in casa, come benedizione, oppure sepolti nei campi per benedire il prossimo raccolto.
Prima di ciò, però, va ricordato un fatto: la cosiddetta visita ai sepolcri, o meglio il pellegrinaggio dei fedeli che avviene la sera del Giovedì Santo subito dopo la Messa in Coena Domini; le Chiese, infatti, restano aperte fino ad oltre la mezzanotte. Anche quest’anno sono certo che ci sarà la consueta affluenza agli Altari della Reposizione, momento significativo per riflettere per noi adulti, e per scoprire, per i più piccoli.

Domenico Iuppariello

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